Definizione dell' eiaculazione precoce da parte di alcuni celebri sessuologi:
Master e Johnson (1970): “L' incapacità dell'uomo ad inibire l'eiaculazione abbastanza a lungo per consentire alla propia partner di raggiungere l'orgasmo nel 50% dei rapporti”.
Helen Singer Kaplan (1974): "Assenza di controllo volontario dell'eiaculazione"
DMS-III R (l987):"Persistente o ricorrente eiaculazione con minima stimolazione sessuale prima, durante o subito dopo la penetrazione e prima che la persona lo desideri"
L'incidenza dell'eiaculazione precoce pur essendo molto variabile raggiunge livelli sempre abbastanza alti.
Alcuni studi riferiscono che su cento coppie felicemente sposate, il 36% dei maschi presenta una eiaculazione troppo veloce e necessita comunque di cure
Nel 1948 Kinsey, su una indagine di ottomila uomini riportava che il tempo medio tra l'introduzione vaginale e l'eiaculazione era di 1,5 minuti.
Oggi che, con l'abbattimento di molti tabù, il piacere ha assunto un ruolo centrale nell'ambito del rapporto sessuale, il disturbo dell'eiaculazione precoce, come può essere facilmente immaginabile, è ancora più sentito e la sua incidenza supera sicuramente il 40%
L'eiaculazione precoce viene generalmente distinta in forme organiche e forme psicologiche.
Attualmente nessun test è in grado di discriminare queste due forme e la diagnosi delle forme psicologiche viene effettuata solo per esclusione.
Tra le cause organiche di eiaculazione precoce distinguiamo cause urologiche, neurologiche, sistemiche e iatrogene.
Le cause urologiche sono rappresentate da uretriti,prostatiti vesciculiti: le modificazioni delle condizioni locali dovute al processo flogistico, come l'iperemia, l'ipertermia e il senso di tensione, giustificano l'abbassamento della soglia riflessogena con incapacità a resistere al riflesso eiaculatorio.
Molto più difficile appare l'inquadramento delle altre forme e soprattutto il meccanismo con cui queste possano alterare la dinamica eiaculatoria.
Classificazione dell' eiaculazione precoce
forme psicogene
Sclerosi Multipla
patologie neurologiche
Neuropatia Alcolica
Tumori Spinali Prostatiti - Vesciculiti
forme organiche
Patologie Urologiche
Uretriti
Frenulo Corto - Fimosi
patologie Iatrogene
Farmaci - Droghe
Forme Sistemiche
Diabete Mellito
ArterioSclerosi
L'eiaculazione,oltre che su base eziologica, può essere classificata anche secondo la gravità del disturbo e l'epoca di insorgenza.
La classificazione in base all'entità del disturbo è molto relativa in quanto l'eiaculazione precoce è un disturbo della coppia e come tale andrebbe trattato.
La Kaplan ha suddiviso l'entità del disturbo in:
- grave: casi di eiaculazione ante portam; eiaculazione che interviene entro 15 sec dalla penetrazione o dopo tre spinte coitali.
- media: eiaculazìone entro 15-30 secondi dalla penetrazione oppure dopo otto spinte coitali.
- lieve: eiaculazione tra uno e due minuti dopo la penetrazione o dopo dieci spinte coitali.
In base all'epoca di insorgenza l' eiaculazione precoce viene distinta in primaria e secondaria;
è primaria quando il problema si manifesta sin dai primi rapporti sessuali, secondaria se interviene dopo un certo periodo di normalità sessuale.
Le prime sono sicuramente quelle più frequenti ed interesano circa l'80% dei casi, riguardano soggetti giovani alle prime esperienze sessuali, fragili caratterialmente e spesso con una totale disinformazione sulla dinamica sessuale. I pazienti con eiaculazione secondaria non sono più giovanissimi e consultano il medico in un tempo relativamente breve dall'insorgenza del disturbo. Spesso questi pazienti riferiscono una eiaculazione precoce dopo un periodo di instabilità erettiva.
L'approccio diagnostico all'eiaculazione precoce prevede un'anamnesi sessuologica e generale particolareggiata e minuziosa, esame obiettivo, indagini di laboratorio, esami strumentali e di laboratorio
L'esame obiettivo deve comprendere:
- Esplorazione Rettale
- Valutazione dei Genitali Esterni
- Valutazione del Riflesso Bulbo Cavernoso
- Ricerca dell'inversione muscolare del comando: in molti casi l'eiaculazione precoce sarebbe dovuta all'uso erroneo dei muscoli addominali al posto di quelli del piano perineale durante l'ultima fase dell'eiaculazione.
Le indagini diagnostiche comprendono:
- Viricare (generatore di vibrazioni applicate alla cute peniena).
- Biotesiometria ( valuta la soglia di percezione vibratoria del pene).
- Test di farmacoerezione: viene eseguito tutte le volte in cui si sospetti che l’eiaculazione precoce sia la conseguenza di un deficit erettivo da disfunzione veno occlusiva e quindi il paziente eiaculi prima di perdere la rigidità.
- Riflesso bulbo cavernoso
Terapia dell’eiaculazione precoce
A differenza del passato, l'eiaculazione precoce è oggi considerato un disturbo sessuale con una prognosi abbastanza buona. I progressi in campo farmacologico, e il ricorso sempre più frequente a terapie integrate, farmacolociche, psicoterapiche e sessuologico-riabilitative, hanno enormemente migliorato il risultato terapeutico anche a lungo termine. Nelle forme ad eziologia sconosciuta, dette appunto primitive, l'approccio terapeutico viene svolto per tentativi sequenziali a livello periferico e successivamente a livello centrale.
L'intervento a livello periferico è volto soprattutto a diminuire la quantità di stimoli che partono dal pene mediante l'impiego del condom ritardante, preparati fisioterapici come la SS Cream a base di estratti vegetali e gli anestetici locali. Fra queste ultime vengono maggiormente utilizzate pomate anestetiche composte
da lidocaina e prilocaina da applicare 10-15' prima del rapporto sessuale sul glande, frenulo e foglietto interno del prepuzio retratto.
Quando il risultato è positivo si può procedere ad una sorta di desensibilizzazione riducendo progressivamente i tempi di applicazione dell'anestetico. Secondo dati riportati da varie scuole italiane, compresa la nostra, il 40% circa riuscirebbe ad ottenere risultati positivi e definitivi.
Nei casi in cui l'uso dell' anestetico si renda indispensabile, per rendere stabile il risultato vengono generalmente proposti interventi chirurgici volti a procurare una permanente diminuzione, non farmacologica della sensibilità del glande; quelli che si eseguono più di frequenti sono l'intervento di circoncisione e quello di neurotomia superselettiva secondo Tullji: entrambi gli interventi vengono effettuati ambulatorialmente,in anestesia locale.
Quando questi presidi terapeutici non sono sufficienti si passa allora ad un trattamento sistemico con una terapia di tipo centrale.
I farmaci più utilizzati sono:
- antidopaminergici: la molecola più utilizzata è la mataclopramide che agisce bloccando i recettori dopaminergici e viene assunta 1-2 ore prima del rapporto sessuale.
- serotoninergici: Fluexetina. Saertrelina ecc, che agiscono determinando un blocco selettivo della ricaptazione della seratonina a livello presinaptico. Il trattamento va eseguito per almeno un mese.
- ansiolitici: vengono utilizzate alcune benzodiazepine ad emivita breve e minima depressione sul sistema nervoso centrale come l'Alprazolam ed il Lorazepam somministrati 60 minuti prima del rapporto sessuale.
- neurolettici triciclici: come la clomipramina che diminuisce la sensibilità dell'area genitale ed aumenta la concentrazione di serotonina a livello centrale.
Nelle forme secondarie di eiaculazione precoce, quando la causa eziologica è palese o molto probabile, la terapia sarà ovviamente causale.In caso di frenulo corto viene praticata la frenulotomia, intervento eseguito agevolmente in ambulatorio.
Le flogosi dei genitali vanno opportunamente e scrupolosamente trattate con le usuali terapie. Nell'inversione del comando si ottengono buoni risultati con il biofeedback perineale e l'elettrostimolazione.
Nel caso tutte le terapie finora elencate risultino insufficienti viene consigliata la farmacoerezione con farmaci vasoattivi iniettati direttamente nei corpi cavernosi.
Il vantaggio di questa ultima metodica sarebbe duplice:
a)l'erezione farmacoindotta persiste anche dopo l'eiaculazione, permettendo di prolungare il coito
b) per motivi non ancora del tutto chiariti , in molti casi, l'eiaculazione verrebbe completamente inibita.
Nelle forme psicogene pure, risultati positivi si ottengono favorendo l'acquisizione della piena coscienza sensitiva delle percezioni fisicopsichiche, immediatamente preorgasmiche con l'applicazione di tecniche particolari, quali la “sqeeze technique" e lo stop and start associate a terapie sessuologiche
I brillanti risultati ottenuti sul sintomo eiaculazione precoce con la terapia farmacologica vanno comunque sicuramente potenziati con un parallelo lavoro sessuologico, soprattutto nei confronti di risultati positivi a lungo termine, anche dopo la sospensione del farmaco.
Aldo De ROSE urologo -andrologo
pubblicazione del 1997
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