Italiani, tedeschi, francesi e austriaci a confronto
Il 75% degli europei che soffrono di disfunzioni erettile non si cura perché non ha mai ricevuto una diagnosi o un trattamento per questa patologia.
I motivi che spingono questi uomini a disertare l’ambulatorio medico?
Imbarazzo, tabù e paura.
Coloro che, invece, trovano il coraggio di rivolgersi al medico soffrono, in maggioranza, di una forma lieve o moderata di Disfunzione Erettile (60%) ed appartengono alla fascia di età tra i 55 e i 70 anni.
Sono ancora pochissimi – appena il 6% - gli uomini con meno di 30 anni che confessano al medico problemi di di disfunzione sessuale.
Circa 100 specialisti italiani hanno risposto al sondaggio, effettuato dalla casa farmaceutica Takeda su 630 urologi ed andrologi presenti a Birmingham al congresso dell’Euroean Association of Urology ( EAU, 23/26 febbraio 2002).
La manifestazione ha accolto specialisti provenienti da tutta Europa e da altri 26 Paesi, tra i quali anche USA e Cina. L’associazione del Congresso di Birminghan ha consentito anche di fare il punto su apomorfina – Ixense – a poco meno di un anno dal lancio del farmaco in europa (luglio 2001).
Tra i principali vantaggi di questo farmaco, gli specialisti hanno indicato: l’efficacia in pazienti selezionati (63%), l’assenza di controindicazioni in concomitanza con i nitrati e gli antiipertensivi più comuni (64%) e la non interazione con il cibo (45%).
“L’apomorfina è particolarmente indicata nei pazienti che hanno una funzione erettile residua – dice il prof. Francesco Montorsi, Cattedra di Urologia dell’Università “Vita e Salute di Milano- e in quelli che presentano una disfunzione erettile lieve o moderata. E’ un farmaco che attiva l’erezione rapidamente (18-19 minuti) dall’assunzione per via sublinguale, agendo a livello centrale, sede da cui parte tutto il processo dell’erezione”.
Paure e tabù: italiani, francesi, tedeschi e austriaci a confronto.
Sono i francesi i pazienti che provano maggiore imbarazzo a confessare problemi di Disfunzione Erettile. Così la pensa il 95% del campione dei medici D’Oltralpe.
Sostanzialmente alla pari italiani e tedeschi: L’88% dei nostri connazionali si sbolcca davanti alla porta dello specialista, mentre la percentuale dei tedeschi che rinuncia al parere medico si attesta all’87%. Gli austriaci sembrano avere maggiore facilità ad affrontare il problema della DE con il medico: “solo” il 67% è infatti frenato dall’imbarazzo.
pubblicazione del 2002
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