La carie dentale è la patologia con la più elevata prevalenza al mondo: è stato stimato che circa 5 bilioni di persone ne sono colpite. Il trattamento di questa patologia ha dei costi molto elevati che nei paesi industrializzati rappresenta circa il 10% della spesa sanitaria globale. Ancor oggi in molte nazioni come l'Albania, la Bosnia, la Bulgaria, ma anche il Canada e la Finlandia più del 40% della popolazione adulta è edentula, priva cioè di tutti gli elementi dentari. Questi pochi dati possono bastare per comprendere la vastità del problema "salute orale" e la necessità di programmi nazionali e /o comunitari di prevenzione in questo specifico settore.
Poiché molte delle patologie riconoscono specifici fattori di rischio, uno dei primari obiettivi del programma mira a modificare quei comportamenti identificabili come "comportamenti a rischio" per lo sviluppo di patologie orali. La dieta, la nutrizione, ! 'uso di tabacco, l'eccessivo consumo di alcool e l'igiene orale sono i principali campi di intervento.
Il Programma mira a stimolare lo sviluppo di progetti particolarmente rivolti alle fasce di popolazione più svantaggiate, socialmente ed economicamente.
Nel campo della prevenzione della carie, !'OMS supporta le Autorità Sanitarie di singole regioni o nazioni nello sviluppo di programmi di fluoroprofilassi attraverso la sistematica introduzione dell' oligoelemento neIl' acqua potabile o nel sale da cucina o ancora nella diffusione dell' uso di paste dentifrice fluorate.
Una corretta alimentazione è alla base della prevenzione di molte patologie croniche degenerative. Anche per le patologie orali, l'alimentazione gioca un ruolo di primo piano: l'OMS sviluppa programmi di controllo del regime dietetico e dei fattori di rischio inerenti la dieta per ciò che concerne non solo la carie, ma anche le patologie a carico dei tessuti parodontali (gengiva ed osso alveolare) e delle mucose, come il carcinoma orale, o di altre patologie del distretto cranio-facciale.
Tra i principali fattori di rischio per il cancro orale spicca l'abitudine del fumo. II programma per la Salute Orale dell 'OMS ha fra i suoi obiettivi la realizzazione di campagne di informazione, anche a livello scolastico, sui rischi che tale abitudine comporta per la salute orale, aumentando considerevolmente la gravità delle patologie dei tessuti parodontali ed il rischio di cancro della lingua e delle mucose che rivestono il cavo orale.
Un altro importante settore di cui il Programma Globale di Salute Orale si occupa è quello di prevenire lesioni delle mucose orali tra cui spiccano quelle che si manifestano in corso di gravi patologie sistemiche come l'HIV/AIDS.
Una specifica Divisione dell'OMS è dedicata all'Educazione e alla Promozione della Salute e all'interno di questa è stato istituito un Gruppo di Lavoro per la promozione della salute in ambito scolastico, partendo dalla considerazione a carattere generale che "Un programma di promozione della salute a livello scolastico è uno dei migliori investimenti perché ha come risultato un incremento delle conoscenze e contemporaneamente un miglioramento della
salute " .
Oltre che organizzare e supportare campagne informative di promozione della salute orale e di prevenzione delle principali patologie a carico del cavo orale, l'OMS ha fra i suoi obiettivi il costante monitoraggio dell'andamento delle patologie in esame, attraverso il rilevamento di dati epidemiologici sulla prevalenza delle più diffuse patologie orali, specie la carie, al fine di valutarne l'andamento e di evidenziare la necessità di specifici interventi preventivi e/o di verificare l'efficacia dei programmi già in corso di realizzazione.
Sul sito ufficiale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (www.WHO.org) è possibile consultare un database nel quale sono riportati i profili delle singole nazioni per ciò che concerne la prevalenza della carie in diverse fasce d'età, la prevalenza del cancro orale, dati sul consumo pro/capite di carboidrati, nonché il numero di operatori del settore rapportati alla popolazione. Sul sito sono anche riportate tutte le varie iniziative promosse nei diversi settori della sanità e prendere visione delle relative pubblicazioni e reports.
In alcuni Paesi in via di sviluppo come in Sud Africa sono attivi da qualche anno programmi che prevedono la cura degli elementi dentari colpiti da carie, specie nei bambini.
La divisione di odontoiatria di Comunità dell'Università del Witwatersrand, Africa del Sud, ha effettuato un programma che ha previsto l'utilizzo della terapia ART (Atraumatic Restorative Treatment). Infatti la popolazione sudafricana, in particolare i bambini, mostra un'alta prevalenza della carie dentale non trattata, che porta alla perdita precoce di molti elementi dentari. L'ART consiste nella rimozione della carie per mezzo di strumenti a mano ed il successivo riempimento della cavità "ripulita" dalla carie con materiali da ricostruzione a rilascio di fluoro, che prevengano quindi la formazione di nuove lesioni. E' una terapia poco costosa e che non necessita di attrezzature specialistiche ed è per questo attuabile anche in zone non raggiunte da servizi di tipo ospedaliero. Questa importante iniziativa ha permesso di trattare le lesioni cariose di piccoli pazienti di aree geografiche più svantaggiate.
Periodicamente vengono individuati da apposite commissioni di esperti (WHO Export Committee) obiettivi globali nei diversi settori di cui l'organizzazione si occupa.
In tema di salute orale la scadenza fissata per il 2001 si prefigge di raggiungere :
1) il 90% di bambini di 5-6 anni esenti da carie;
2) un valore a 12 anni del DMFT (indice che registra il n° di denti cariati, curati e persi per carie) <1, valore molto basso già oggi raggiunto dai paesi del nord Europa, ma ben lontano dai valori riscontrabili nei paesi in via di sviluppo come la Romania (DMFT 4.7);
3) un parodonto sano a 15 anni (non più di 1 sestante con CPTN pari a 1 o 2)
4) nessuna perdita di denti dovuta a carie o a malattia parodontale a 18 anni;
5) meno del 2% di edentulismo a 34-44 anni e il 90% dei soggetti di questa fascia di età con almeno 20 denti funzionali e i tessuti parodontali poco compromessi (0.25 sestanti con CPTN pari a 4);
6) meno del 5% di edentulismo a 64-74 anni e il 75% di questi soggetti con almeno 20 denti funzionali.
Anche se questi obiettivi possono sembrare molto ambiziosi e non facili da raggiungere, bisogna ricordare che nessuno dei precedenti obiettivi fissati per il 2000 è stato disatteso, e che anzi alcuni di essi in molte Nazioni sono stati raggiunti con qualche anno di anticipo sulla scadenza prefissata.
Centro di Collaborazione dell 'Organizzazione Mondiale della Sanità per l'Epidemiologia e l'Odontoiatria di Comunità
Milano
Coordinatori:
Prof. Laura STROHMENGER
Prof. Giorgio VOGEL
A cura della dr. Maria Grazia CAGETTI
Pubblicazione del 2004
< Prec. | Succ. > |
---|