Solo nell' ultimo decennio si è giuti ad un ribaltamento delle antiche convinzioni in virtù di una più approfondita conoscenza dei meccanismi fisiopatologici della malattia ed al ritrovamento di presidi terapeutici efficaci e privi di effetti collaterali importanti. E' così cominciata una nuova era; tant' è vero che già alle Olimpiadi di Los Angeles (1984) era presente un nutrito gruppo di atleti asmatici, alcuni dei quali conseguirono clamorosi successi nelle varie discipline. Così avviene anche nelle successive manifestazioni sportive internazionali. L'Asma Bronchiale include situazioni cliniche di broncospasmo intermittente verificabile cioè solo in determinati periodi dell'anno, in presenza di sostanze in grado di stimolare la reazione respiratoria acuta e/o con l'ausilio di particolari condizioni ambientali (freddo secco, nebbia, elevata umidità, sforzi fisici, etc). Esiste poi una forma cosiddetta "perenne" in cui lo stimolo al broncospasmo non subisce pause (asma intrinseca).
Le terapie di tipo preventivo igienico-ambientali e farmacologiche hanno permesso di risolvere il problema nella quasi totalità dei casi. Ciò si è reso possibile anche per l'asma indotta dall' esercizio fisico praticando, prima dell' evento agonistico, un adeguata, anche se pur breve, (10' ,15') fase di pre-riscaldamento, effettuata con esercizi di blanda entità, che simulino quelli della gara vera e propria (corse leggere, streching, flesso-estensioni etc) nelle medesime condizioni ambientali.Per quanto concerne l'aspetto agonistico, il problema molto importante risulta essere la scelta di un'attività sportiva adeguata, la meno "asmogena" in grado, cioè, di provocare broncospasmo al soggetto.
Tra le attività da prediligere in questo senso ci sono gli sports acquatici di superficie: (tranne le attvità subacquee di profondità), nuoto,canottaggio, pallanuoto etc., e tutte le attità svolte in ambienti in cui non è presente l' allergene specifico (la sostanza responsabile del broncospasmo).
Il nuoto è sicuramente da prediligere, in quanto favorevole dal punto di vista ambientale, ma anche perchè in grado di sviluppare, soprattutto nel soggetto in fase di accrescimento, le masse muscolari in modo armonico e in grado di migliorare le attitudini cardio-respiratorie. Possiamo concludere, che oggi non vi è più alcuna preclusione alla pratica di attività sportiva anche di alto livello per gli asmatici, purchè sia intrapreso adeguato e personalizzato trattamento preventivo farmacologico e/o igienico ambientale.
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Pubblicazione Marzo 1995
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