Continuiamo con questo articolo l'esame delle metodiche usate per la valutazione della composizione corporea.
La volta precedente abbiamo parlato di un metodo indiretto, la Plicometria; ora descriveremo alcuni metodi diretti, così chiamati perchè si basano sulla misura di una (metodi monocompartimentali) o più componenti (metodi pluricompartimentali) del nostro organismo.
Il metodo basato sulla misura della densità corporea detto della "pesata idrostatica" è stato in passato lo standard di riferimento delle altre metodiche. Si basa sul principio che il corpo è costituito da componenti con diversa densità o peso specifico (massa magra=1,1 tessuto adiposo=0,91) e quindi il peso specifico globale (rapporto tra peso e volume corporeo è inversamente proporzionale alla quota di tessuto adiposo dell'organismo. In pratica bisogna pesare il soggetto in esame completamente immerso nell'acqua, questo permette di misurare il volume del corpo e quindi la sua densità ed il suo peso specifico in base al principio di Archimede. Da queste misure con opportune formule si può risalire alla percentuale di tessuto adiposo. La pesata idrostatica richiede la collaborazione del paziente e quindi non può essere usata nei bambini, negli anziani e in pazienti poco collaboranti; è una metodica complessa che richiede una vasca di pesata, non può essere usata come esame di routine ma come metodo di laboratorio per valutare altre metodiche.
Il metodo dell'analisi dell'impedenza bioelettrica è basato sulla resistenza offerta dai tessuti dell'organismo al passaggio di una corrente elettrica alternata. L'intensità di questa corrente è minima per cui il soggetto non avverte alcun disturbo. La resistenza è correlata con la quantità di acqua contenuta nei tessuti e poichè il tessuto adiposo è praticamente privo di acqua mentre il tessuto muscolare ha un grado di idratazione (in condizioni standard) costante, la misura della resistenza permette il calcolo della massa magra dell'individuo esaminato. Tale tecnica, per semplicità e rapidità di esecuzione può essere eseguita in studio su un gran numero di persone. Non bisogna dimenticare però che lo strumento, essendo in pratica un acquometro, risente in modo marcato del grado di idratazione del soggetto esaminato. E' quindi necessario che questi rispetti alcune regole per una corretta esecuzione della misura, come il digiuno da almeno 4 ore, non aver consumato alcool da 24 ore, non aver compiuto lavori gravosi o allenamenti da 12 ore.
Oltre quelli esaminati, esistono altri metodi di misura della composizione corporea come la Tomografia assiale computerrizzata (TAC), la risonanza magnetica nucleare (RMN), la misura del potassio corporeo, la diluizione dei traccianti radioattivi, la conduttanza magnetica (TOBEC), l'assorbimento di energia fotonica ed altri ancora. Sono tecniche sofisticate che permettono misure molto precise, ma costose e a volte invasive per il paziente (somministrazione di radiazioni ionizzanti). Questo ne limita l'uso a laboratori di ricerca e ad un ristretto numero di soggetti.
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