I CAPELLI

Lunedì 08 Maggio 2006 20:01
Stampa

Il comportamento delle donne e degli uomini è senza alcun dubbio influenzato dalla vita attiva che oggi li logora e dalla tensione nervosa a cui sono sottoposti. Medicamenti nuovi, il cui abuso qualche volta porta a conseguenze molto spiacevoli, come trattamenti con ormoni maschili, tranquillanti, diuretici, dimagranti possono influire negativamente sul comportamento del cuoio capelluto. Queste ragioni ed altre ancora portano tutte ad una stessa deduzione: il problema dei capelli oggi è molto diffuso e sempre più si richiede il parere del medico specialista. Oltre l'aspetto medico della questione si deve considerare che oggi esiste anche una vera scienza dell'estetica, una vera cosmetologia del capello. E’ vero che da sempre i capelli hanno preoccupato un certo numero di specialisti di prodotti cosmetici, ma mai come oggi numerosi laboratori importanti, riccamente attrezzati, raggruppano ricercatori di varie discipline quali medici, chimici, biologi, fisici e anche matematici per risolvere problemi di questo annesso cutaneo.
Le ricerche sono orientate verso la conoscenza dei problemi fisiologici legati alla vita del capello, alla struttura della cheratina, alle proprietà fisiologiche e chimiche del capello, alla sua colorazione naturale o artificiale, alla sua forma, aspetto e igiene. Oggi la cosmetologia del capello non è più empirismo ma una scienza esatta con le sue particolarità e le sue leggi. Alcuni problemi medici, biologici, fisico-chimici sono in realtà intimamente legati. Il medico non può ignorare l'importanza crescente dei problemi del capello, egli deve conoscere i fattori fisici, biologici, chimici e anche meccanici suscettibili ad influenzare il comportamento del capello. L'uomo di laboratorio, responsabile della messa a punto dei problemi tricologici e delle tecniche atte a verificare l'attività di questi prodotti, non deve ignorare che le materie prime che usa, le formule che elabora, possono portare a conseguenze dermatologiche imprevedibili. E’ per questo che lo studio completo di tutti i problemi esige una collaborazione assai stretta tra uomini di scienza di differenti discipline.
Descrivere la struttura istologica del cuoio capelluto è come descrivere la struttura della cute, e non è questo il nostro intento, ci importa però sottolineare un certo numero di particolarità. L'epidermide in questa zona si presenta sottile, il tessuto sottostante, il derma, invece è notevolmente spesso e resistente. Il cuoio capelluto differisce dalla pelle che ricopre il corpo per l'abbondanza dei follicoli piliferi, la grossezza dei peli, il numero e il volume delle ghiandole sebacee e delle ghiandole sudoripare. Il capello come pelo è un elemento annesso alla cute. La sua cavità di impianto è il follicolo. La parte di capelli fissata nel follicolo si chiama radice, essa è costituita da cellule viventi, la parte visibile è il fusto che è costituita da cellule morte. La radice è dunque la parte non visibile del capello e si trova dentro il follicolo. Man mano che il follicolo affonda nel derma, la radice si allarga e termina in una specie di rigonfiamento chiamato bulbo. Nella maggior parte dei capelli, il bulbo presenta una evidente concavità nella quale si insedia la papilla che è percorsa da vasi sanguigni che apportano al capello elementi nutritivi.

Sviluppo del capello nel follicolo
Il capello si forma a livello della matrice del pelo e cresce lungo il canale follicolare, dapprima completamente racchiuso e poi avvolto dalla guaina interna della radice: durante questa fase hanno luogo tutti i fenomeni di differenziazione e di specializzazione che portano alla struttura definitiva. Le cellule della matrice si riproducono in continuazione e le nuove cellule formatesi sono spinte verso l'alto da quelle che si vanno formando.
Salendo nel canale follicolare subiscono una pressione laterale che tende a modificare la loro forma e disposizione (modellamento) ed evolvono la struttura interna fino ad arrivare alla cheratinizzazione completa (capello maturo) che si ha nella zona sottostante l'ingresso del dotto sebaceo.
A questo livello si frantuma e scompare la guaina interna della radice. Di conseguenza, risalendo lungo il canale follicolare, possiamo distinguere 4 zone:
1) Zona di divisione
Le cellule sono piccole, rotonde ed hanno una intensa attività mitotica. Moltiplicandosi danno origine alle cellule del fusto capillare e della guaina interna della radice.
2) Zona di differenziazione
A metà circa del bulbo: in questa zona si ha la differenziazione delle cellule che daranno luogo ai vari strati del capello e della guaina interna. I melanociti producono la melanina che sarà catturata dalle cellule del midollo e della corteccia (non è presente melanina nella cuticola).
3) Zona di fibrillogenesi e cheratinizzazione
I fascetti di microfibrille si organizzano per formare le macrofibrille che riempiono il citoplasma della cellula. Appare il cemento o sostanza interfibrillare.
La zona di cheratinizzazione è il sito di trasformazione dei gruppi sulfidrici in legami disolfuri: le cellule cheratinizzanti contengono più gruppi sulfidrici delle cellule ancora vitali.
4) Zona cheratinizzata
Le cellule corticali, cuticolari e midollari hanno assunto la loro forma definitiva. Si ha un'alta percentuale di ponti disolfuro.
Il capello è completamente formato: subito al di sotto del dotto sebaceo la guaina interna della radice scompare ed il capello, maturo, fuoriesce dalla epidermide.
Fusto del capello
Se facciamo una sezione longitudinale o trasversale del capello, vediamo che è formato da 3 strati concentrici tra loro diversi per dimensioni, struttura e funzionalità.
All'esterno troviamo una guaina protettiva formata da scaglie sovrapposte con il bordo libero rivolto verso la punta del capello.
Questa guaina, detta cuticola del capello, riveste lo strato sottostante come la corteccia riveste il fusto dell'albero.
Al di sotto della cuticola troviamo la corteccia, costituita da cellule fusiformi orientate lungo l'asse dello stelo capillare e strettamente serrate fra di loro. Questa è la parte preponderate del capello.
All'intero troviamo il midollo, formato da cellule grandi e vacualizzate (contenenti spazi vuoti) che può essere anche discontinuo e non ha una funzione.

Composizione del capello
Nel capello sono presenti, in vario grado, molte sostanze.
Acqua: molto importante in relazione alle sue proprietà fisiche e cosmetiche.
Oligoelementi: Zinco, Ferro, Rame, Calcio (0,26-0,94%) di origine endogena o esogena (inquinamento).
Lipidi
Carboidrati
Acidi nucleici (residui del nucleo cellulare)
Proteine: 65-95% del peso del capello
Melanina.
La melanina è il pigmento naturale del capello. E’ prodotta da cellule particolari che si trovano nel bulbo del follicolo (MELANOCITI) ed è contenuta nella corteccia e nel midollo sotto forma di granuli legati alle proteine del capello. Si può presentare in due forme:
EUMELANINA, granuli per lo più neri, di forma leggermente allungata, che danno capelli neri o marroni (pigmenti granulari)
FEOMELANINA, granuli piccoli, appena visibili, di colore giallo o rosso, che danno capelli biondi o rossi (pigmenti diffusi).
Dalla miscela di questi due tipi di pigmenti e dalle loro proporzioni derivano i vari colori dei capelli.
Tra le proteine il costituente più importante è senza dubbio la cheratina.
La cheratina è la materia fondamentale che entra in gioco nella costituzione del capello. E’ una proteina fibrosa (la sua molecola si sviluppa in lunghezza) e di tipo strutturale, infatti entra nella costituzione dei tessuti umani che devono offrire più resistenza (strato corneo dell'epidermide, peli, unghie).
Come tutte le proteine la sua struttura chimica è data da una lunga catena di aminoacidi uniti fra di loro da legami peptidici.
Proprietà meccaniche e fisiche del capello
Le proprietà meccaniche e fisiche dei capelli dipendono dalla struttura dei vari componenti e dalla loro efficienza. In sintesi possiamo elencarle come:
- Elasticità
La più importante caratteristica: il capello ha la capacità di resistere alle forze che cercano di modificare la sua forma, volume, lunghezza e di tornare alla sua forma originaria una volta cessato lo stimolo.
I trattamenti che possono modificare l'elasticità del pelo in modo più evidente sono la permanente e la decolorazione, che alterano in varia misura o provocano ossidazione nei legami disolfuro. Anche la luce solare (raggi U. V.) può causare una degradazione fotochimica della cistina e diminuire l'elasticità del capello.
In questa sede rientra anche la resistenza all'allungamento, che è utilizzata per valutare i danni subiti dal capello.
Fino ad un certo grado di allungamento il capello è in grado di ritornare alla sua lunghezza naturale senza aver subito alterazioni strutturali.
Con un allungamento superiore si verificano cambiamenti irreversibili nella struttura (zona di cedimento), ma il capello è ancora in grado di ritornare alla lunghezza iniziale.
Se si supera un certo limite si arriva alla zona di rottura e non c'e più reversibilità.
Se il capello è immerso in acqua, la forza necessaria per provocare l'allungamento è molto inferiore, ed aumenta il grado di estendibilità prima di arrivare alla zona di rottura (aumenta l'elasticità del capello). Un capello «mal trattato» che ha gia subito un danno, offrirà minore resistenza all'allungamento e si arriverà prima alla zona di rottura.
- Morbidezza e rigidità
Indicano la resistenza del capello alla deformazione ed alla rottura.
- Proprietà della cuticola.
L'allungamento del capello altera la struttura della corteccia prima di provocare danni alla cuticola: infatti le cellule cuticolari sono in grado di slittare fra di loro.
Più danni riceve da piegamenti soprattutto nella zona esterna dell'arco (forte allungamento).
Il fatto poi che la cuticola sia formata da lamelle sovrapposte, dà al capello una superficie ruvida che è suscettibile di danni da frizione (attrito): il capello presenta, per questa caratteristica, una direzione preferenziale di attrito, per cui è più facile spostare una superficie dalla radice alla punta che viceversa.
In ambiente umido e in acqua il coefficiente di attrito è maggiore che a secco; decolorazioni e permanenti lo fanno aumentare (il capello è più ruvido), prodotti trattanti e creme lo diminuiscono.
- Cariche elettrostatiche
I capelli asciutti sono deboli conduttori di elettricità, quindi quando vengono frizionati o spazzolati in certe condizioni si caricano di elettricità statica: tipico «volar via» dei capelli.
Aumentando la temperatura e l'umidità, diminuisce la resistenza elettrica del capello, pertanto il fenomeno diminuisce. Il capello bagnato è un ottimo conduttore di elettricità. Vari prodotti cosmetici (shampoo, creme, lozioni) diminuiscono l'elettricità statica perché diminuiscono sia l'attrito sul capello che la resistenza elettrica.
- Variazione nelle dimensioni.
Un aumento di umidità ambientale fa aumentare leggermente la lunghezza del capello, mentre il diametro aumenta in modo più considerevole.
Questo è evidente soprattutto con umidità superiore al 60% e, di conseguenza nel capello bagnato.
Ciclo vitale del capello
I primi embrioni dei follicoli si sviluppano nel feto a partire dal 2° mese di vita. Sappiamo che l'embrione umano è costituito da 3 tessuti:
ectoderma esterno
mesoderma intermedio
endoderma interno
che sviluppandosi ed evolvendosi daranno origine alle strutture dell'organismo.
L' ectoderma (il tessuto da cui origina l'epidermide) già nel 2° mese di vita fetale inizia a formare invaginazioni all'interno del mesoderma che daranno origine ai follicoli piliferi. I primi a formarsi sono quelli della regione sopraccigliare, del labbro superiore, del mento. Al 4° mese si formano su tutto il corpo, quindi:
- l'ectoderma dà luogo al follicolo ed annessi
- il mesoderma alla papilla.
In questi follicoli si forma la prima peluria, secondo lo schema tipico di formazione del pelo (che vedremo nella fase Anagen del cicio del pelo). Il primo rivestimento di peli, costituito da una lanugine fine e lunga, cade circa 1 mese prima della nascita. Il secondo rivestimento dato da lanugine più corta (tranne che nella testa dove i capelli possono essere più lunghi e di maggior consistenza) cade durante i primi 3-4 mesi di vita, in modo più o meno percettibile o con alopecia totale.
Si stabilisce a questo punto la crescita normale del pelo con cicli ripetuti di crescita attiva e di riposo, la cui durata varia in funzione dell'età dell'individuo, della regione del corpo e che può essere influenzata da fattori fisiologici e patologici.
Il tipo di capello, il numero di follicoli, il colore, tante caratteristiche della vita del capello sono determinate geneticamente e derivano dal patrimonio genetico dell'individuo: sono caratteri ereditari.
Es.: capello liscio: gene recessivo
capello crespo: gene dominante.
I momenti del ciclo follicolare sono tre:
Anagen
Catagen
Telogen
ANAGEN: fase di crescita attiva del capello. Durata 3-7 anni.
I- Le cellule della papilla dermica aumentano di dimensioni e le cellule alla base del follicolo mostrano una intensa attività mitotica.
II- La parte inferiore del follicolo cresce verso il basso racchiudendo in parte la papilla dermica e riincuneandosi tra la rete capillare. Il follicolo raggiunge la massima lunghezza.
II- La proliferazione delle cellule della matrice dà origine al cono della guaina interna della radice.
IV- Il capello si è formato all'interno del cono e i melanociti iniziano a produrre melanina. La zona cheratogena inizia a diventare ben visibile sotto il dotto sebaceo.
V- Il pelo emerge dalla superficie epidermica e la crescita continua fino alla fase Catagen.
CATAGEN: 2-3 settimane.
Ad un certo punto la proliferazione delle cellule della matrice del pelo diminuisce ed il follicolo entra in catagen in pochi giorni.
Cessa la produzione della melanina e si ha la completa cheratinizzazione della porzione terminale del capello, che diventa a forma di clava e manca di pigmento.
Il follicolo si accorcia, la guaina interna della radice scompare e la guaina esterna forma un sacco alla base del quale sono rimaste le cellule embrionali del follicolo. Al di sotto del sacco è situata la papilla dermica che, mentre il follicolo si accorcia, si sposta verso l'alto.
L'afflusso di sangue diminuisce.
TELOGEN: fase di riposo. Durata 3-4 mesi.
II pelo a clava è trattenuto nel sacco da legami intercellulari e può rimanere nel follicolo fino alla successiva fase anagen avanzata.
Il follicolo, ad un certo punto, rientra naturalmente in anagen ed il nuovo capello formatosi provoca la caduta del capello in riposo. Il passaggio da telogen ad anagen può essere indotto prematuramente se il capello a clava è strappato durante la fase di riposo.
Variazioni nella crescita, densità, robustezza dei peli con l’età.
La lunghezza massima cui può arrivare un capello è determinata geneticamente e dipende dalla durata della fase anagen e dal ritmo di crescita.
In media si ha una crescita giornaliera di 0,3-0,4 mm. che si dimezza quando il capello raggiunge una certa lunghezza. Il ritmo di crescita varia a seconda delle zone del capo.
Es.: tempo di crescita sulle tempie: 117 giorni sul vertice: 129 giorni con una media di 0,35mm. su tempia e vertice.
La durata della fase anagen varia da 2 a 7 anni ed e anche'essa determinata geneticamente. In media si ha durata Angen: 1000 giorni durata Telogen: 100 giorni per cui avremo un rapporto tra capelli in Anagen e Telogen di 90: 10.
La percentuale in Catagen è piccola (1%).
Questo significa che su una capigliatura di 100.000 capelli ci sarà una caduta giornaliera di 100 capelli circa.
Questo rapporto Anagen/Telogen lo si riscontra in giovane età, poi aumenta la percentuale dei capelli in Telogen, soprattutto nella regione fronto-vertice.
In genere:
UOMO: Telogen 15% - Anagen 83%
DONNA: Telogen 11 % - Anagen 85%.
La densita dei follicoli del neonato è di circa 1.135 per cm2 , verso la fine del 1° anno è scesa a 795 cm 2.
Abbiamo indi successive riduzioni: entro i 30 anni 615/cm2 , tra i 30-50 anni 485/cm2 poi si ha una ulteriore leggera riduzione.
Nel cuoio capelluto calvo i follicoli sono più piccoli, ma la quantità totale non è molto ridotta:
330/cm2 tra i 45-70 anni
280/cm2 sopra i 70 anni
e a parte variazioni individuali, la crescita resta inalterata dall'infanzia alla fanciullezza. Tra i 16 e i 56 anni la densità e la robustezza dei capelli decresce progressivamente nel vertice ed aumenta il numero dei follicoli in Telogen (più al centro che alla periferia del capo).
Inoltre la crescita del capello rallenta. Dopo i 50 anni diminuisce la densità dei capelli, anche in individui che non hanno problemi di calvizie; i capelli sono più sottili e un maggior numero di follicoli sono in fase Telogen.
Questo è valido per ambedue i sessi.
Colore dei capelli
Il colore dei capelli è geneticamente determinato, e dipende dalla quantità e dalla proporzione dei due tipi di melanina prodotta dai melanociti.
E’ controllato dalla melatonina, ormone secreto dall' epifisi
Nell'uomo il colore del capello è puramente decorativo e non ha nessuna funzione biologica.
Ci sono variazioni razziali e, in genere, precise correlazioni tra il colore dei capelli, degli occhi e dell'epidermide (armonia cromatica dell'individuo). Il colore rosso è dato dalla feomelanina ed è poco comune: è dominante sul biondo ma non sul castano o sul nero.
In genere è associato ad epidermide chiara, facilmente irritabile e poco pigmentata che si ustiona facilmente al sole e non si abbronza anche con ripetute esposizioni.
Calvizie
Il processo di incanutimento è dovuto alla riduzione della funzione dei melanociti con graduale diminuzione del pigmento. Possono giocare un ruolo importante malattie autoimmuni, alterazioni nervose ma è difficilmente associata a processi patologici. L'età d'insorgenza è determinata geneticamente, ed è progressiva e permanente.
Si parla di canizie precoce quando insorge prima dei 20 anni: probabilmente ha una base genetica o è associata a malattie autoimmuni (anemie perniciose, ipertiroidismo) o ad altre malattie, es. sindrome di invecchiamento precoce.
Alterazioni del cuoio capelluto
Forfora
La forfora è causata da un processo di eccessiva desquamazione dello strato corneo dell'epidermide: le squame di forfora sono costituite da elementi cellulari non completamente cheratinizzati che desquamano in aggregati così voluminosi da essere visibili a occhio nudo.
Il maggior grado di incidenza si ha verso i 20 anni, meno frequentemente dopo i 50 anni: si calcola che circa il 50% delle popolazioni di razza caucasica (europei) ne sia affetta.
Si può presentare come: - pitiriasi semplice (forfora secca) con squame bianco
grigiastre;
- pitiriasi steatoide (forfora grassa) se accompagnata da ipersecrezione sebacea. Le squame sono più grosse e lucenti perché impregnate di sebo.
La causa di questa affezione, che si può presentare in forme più o meno gravi e può essere anche temporanea o ricorrente, non sono conosciute; si parla di fattori congeniti, ereditari, disfunzioni interne.
Lo strato corneo normalmente è composto da 23-35 file di cellule completamente cheratinizzate ben aderenti, ed il turn-over (tempo di rinnovamento) è in media di 14 giorni, nello stato forforale abbiamo in genere meno di 10 strati di cellule, spesso non completamente cheratinizzate e che presentano profondi interstizi: la permeabilità della cute è quindi decisamente maggiore. Il turn-over è più rapido.
E’ accompagnata da un aumento della flora microbica (soprattutto Pityrosporum Ovale). Anche se questo aumento della flora microbica non è la causa ma è concomitante all'anomalia ed è provocato dall'aumentata disponibilità di sostanze nutritizie sulla cute, può giocare un ruolo molto importante nella proliferazione della forfora: si è visto che sostanze antimicrobiche specifiche sono in grado di attenuare il fenomeno che può cessare per riformarsi solo a distanza di tempo. La forfora può presentarsi in modo più o meno grave: se si formano alterazioni infiammatorie evolve verso la Dermatite seborroica. Non sempre è associata a prurito, anzi questo di solito compare solo quando il quadro si sta aggravando.
L'obiettivo del trattamento deve essere quello di tenere lo stato forforale sotto controllo in modo da prevenire danni maggiori e di alleviarne i sintomi, ed i trattamenti vanno ripetuti a cicli regolari se si vuole che siano efficaci.
Di solito danno buoni risultati shampoo contenenti sostanze specifiche che sommano l'azione igienica a quella propriamente trattante, abbinati o meno a lozioni complementari.
Calvizie comune
E’ un evento fisiologico che interessa gran parte degli uomini e delle donne geneticamente predisposti, anche se è considerato un fatto anomalo e, soprattutto, traumatizzante.
Anche molti primati (orangutang - scimpanzé - macaco) presentano questo fenomeno.
La calvizie è dovuta ad una sistematica involuzione dei follicoli piliferi che ridiventano simili a quelli presenti nel feto senza che questo comporti una notevole variazione nel numero. Invece di dare luogo a peli terminali (capelli), formano peli vellus (sottili, corti e non pigmentati).
I follicoli diventano progressivamente più piccoli: col progredire della calvizie si ha una diminuzione della fase anagen dei follicoli e di conseguenza un aumento della percentuale dei capelli in fase telogen.
Alla diminuzione della grandezza dei follicoli corrisponde una riduzione del diametro dei capelli (capelli normale 0,08 mm. - soggetti con calvizie 0,04-0,06 mm) anche se non ci sono anomalie nella struttura e nella composizione. Gradatamente si ha una diminuzione dell'afflusso di sangue e la rete capillare degenera; si ha una notevole riduzione anche della rete nervosa peri-follicolare.
Tra i follicoli involuti sono sempre presenti un certo numero di follicoli quiescenti, in grado di dare luogo a peli terminali: se sono stimolati formano capelli normali, spesso suscitando false speranze di ricrescita. Questo fenomeno è stato studiato da moltissimi anni (già in epoca romana): i capelli sono sempre stati considerati come un ornamento indispensabile per la bellezza ed accettare la calvizie come un evento naturale non è molto semplice. Spesso è causa di depressioni, stress, soprattutto quando è coinvolta la donna: una bella capigliatura è uno dei simboli più importanti del fascino femminile.
Le cause attribuite a questo evento sono state molte ed ancora oggi la terminologia è confusa: si parla di alopecia seborroica dato che è spesso associata a ipersecrezione sebacea (in questo caso non è il sebo che causa la caduta dei capelli: l'ipersecrezione sebacea è un fenomeno androgeno-dipendente associato), poi di alopecia di tipo maschile - calvizie androgenetica.
Attualmente possiamo dire che la calvizie comune è dovuta all'azione degli ormoni androgeni su follicoli geneticamente predisposti. Se è accompagnata da seborrea è perchè questa deriva dalle stesse influenze ormonali e genetiche.
Hamilton ha fatto una classificazione delle tipologie più comuni della calvizie dell'uomo. Nella donna si presenta in genere in modo più o meno diffuso alla sommità del capo.
Da notare che nell'uomo un livello normale di androgeni è sufficiente a causare la calvizie.
Nelle donne è associata ad un livello normale di androgeni solo quando esiste una forte predisposizione genetica. In molti casi è invece dovuta ad un aumento degli ormoni androgeni di tipo surrenalico ed ovarico e può essere associata in vario grado ad acne, irsutismo, oppure possono insorgere questi fenomeni senza che si verifichi calvizie.
E’ comunque necessario fare accertamenti endocrinologi per verificare le esatte cause ed eventualmente ricorrere al trattamento farmacologico (estrogeni ed antiandrogeni).
Seborrea e forfora, se concomitanti, vanno curati per non aggravare ed accelerare il processo in atto.
Malattie del cuoio capelluto e dei capelli
Prima di passare a descrivere le anomalie del cuoio capelluto che trovano nel trattamento cosmetico la soluzione ideale, facciamo un breve schema della malattie che rientrano specificamente nel campo medico, ma che non possono essere ignorate del tutto.
Alopecie diffuse: (telogen effluvium) si hanno quando un numero eccessivo di follicoli entra prematuramente in fase catagen e quindi in telogen. In 2-3 mesi si ha inevitabilmente una alta caduta di capelli: se non si ripete la causa che ha provocato questo fenomeno la ricrescita è normale. Le cause più importanti sono: febbre alta, farmaci, scarsa nutrizione, malattie, alopecia areata diffusa, parto (a causa delle complesse modificazioni ormonali e fisiologiche che si hanno durante la gravidanza).
Il trattamento consiste nell'eliminare o curare la causa, quando è possibile.
Alopecie e ipotricosi ereditarie e congenite
Alopecia areata: caduta dei capelli a chiazze. La zona interessata è circoscritta ed i capelli sono a punto esclamativo. Le cause possono essere: ereditarietà, stress emotivi, reazioni autoimmuni.
Alopecia cicatriziale accompagnata o seguita dalla distruzione dei follicoli. Le cause possono essere molte.
Infezioni del cuoio capelluto es. da funghi, pidocchi (pediculosi), da stafilococchi e streptococchi (impetigine).
Malattie del cuoio capelluto es. psoriasi, dermatite seborroica, dermatiti da contatto, Follicolite, Rosacea, Pseudolentini, tumori, nevi o cisti.
Alopecie traumatiche: accidentali, causate da atti volontari, es. tricotillomania (abitudine a strapparsi i capelli), da cosmetici.
Fattori che influenzano la crescita del capello
1) E’ evidente che per prima cosa è necessario un corretto funzionamento della cute e delle strutture connesse (circolazione sanguigna e linfatica, equilibrio del sistema nervoso): disordini a livello tissutale e malattie dell'organismo possono influenzare anche la salute, la crescita ed il ritmo del ciclo del capello.
2) Influenze ormonali
- L'ormone somatotropo, prodotto dall'ipofisi, è l'ormone deputato alla crescita ed alla maturazione dell'individuo. In caso di eccessivo funzionamento ipofisario aumenta la pelosità, mentre in caso di ipofunzionamento i peli diventano fragili ed in certe regioni possono scomparire (peli ascellari e pubici).
- L'ormone tiroideo regola la normale crescita del capello e può anticipare l'inizio dell'anagen. In caso di ipotiroidismo i capelli diventano spesso aridi e radi: a lungo andare si può arrivare alla distruzione del folicolo.
- Androgeni: aumentano la pilogenesi (diametro, fusto, densità) nelle zone androgeno dipendenti (barba, baffi, pube, ascelle) ma hanno anche l'effetto di causare calvizie su terreni sensibilizzati (riduzione del diametro del pelo, del ritmo di crescita); stimolano la produzione di sebo.
- Estrogeni: stimolano la crescita dei capelli, prolungando la durata della fase Anagen anche se riducono il ritmo di crescita; deprimono la secrezione sebacea.
- Cortisone: ritarda l'inizio dell'anagen.
- Insulina: regola l'utilizzazione del glucosio da parte delle cellule della matrice (crescita attiva).
3) Nutrizione
L'alimentazione è molto importante. Deficienze nutrizionali del tipo calorico-proteico (carboidrati e proteine) possono causare gravi danni: i capelli diventano secchi e devitalizzati, aumentano i follicoli in telogen, si riduce il ritmo di crescita.
Molto importanti sono poi alcuni aminoacidi (cistina, metionina), vitamine del gruppo B (riboflavina, piridossina), acido pantotenico (probabilmente essenziale per l'utilizzazione del Rame), oligoelementi (Rame, Ferro, Zinco ... ). La carenza di Rame, provoca, ad esempio, diminuzione del colore dei capelli, perché è un cofattore di molti enzimi ossidativi.
Una dieta arricchita con gelatina da collagene e con cistina sembra stimolare la crescita di nuovi capelli migliorandone anche la resistenza e lo spessore. L'arricchimento della dieta con gelatina-cistina nei rispettivi dosaggi di 2 e 0,8 grammi sembra risolvere particolari carenze in aminoacidi solforati (cistina) che si instaurano durante la vita dell'uomo. Sembra infatti che la cistina e la gelatina possano favorire, mediante una particolare induzione enzimatica, la formazione di proteine ad alto contenuto di zolfo nella matrice del pelo. I capelli aumentano infatti di spessore e diventano più resistenti e pettinabili. Questi fenomeni riscontrati a livello scientifico hanno avuto importanti sviluppi di carattere pratico, infatti, i primi utilizzatori di questo schema dietetico hanno riscontrato notevoli miglioramenti sia nell'arresto della caduta dei capelli che nella crescita, conferme che, a livello internazionale, sono state riscontrate da illustri studiosi tra i quali il Dott. James Brodie dell' Ohio e l'australiano Dott. J.L. Gillespie

Carla Cipriani -Farmacista
Pubblicazione del 1986