ABBRONZARSI CORRETTAMENTE

Giovedì 01 Giugno 2006 22:26
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Nel frattempo le industrie farmaceutiche e cosmetiche lanciano sul mercato proposte e linee che promettono abbronzature rapide, omogenee e prive di problemi. Per capire effettivamente come è opportuno orientarsi al meglio è utile chiederci come e perché ci abbronziamo.

I raggi che compongono lo spettro solare sono di varia intensità e lunghezza d'onda, quelli ultravioletti sono i responsabili dell'abbronzatura e vengono definiti raggi UVB (bassa lunghezza d'onda ed alta energia, dai 290 ai 315 nanometri): questi raggi anche se presenti in piccolissima parte nei raggi incidenti, sono quelli che producono tutti gli effetti cutanei. L'epidermide sollecitata dall' energia scaricata dai raggi UVB pone in atto, in tempi diversi, tre meccanismi di difesa: nelle prime 12-24 ore vengono attivati mediatori (forse prostaglandine) che, diffondendosi verso l'interno del derma ne raggiungono i vasi sanguigni e provocano una vasodilatazione con aumento della temperatura superficiale, arrossamento ed edema più comunemente chiamato eritema, nelle ore successive all'esposizione (25-72 ore) i raggi UVB determinano nei melanociti una reazione enzimatica per effetto della tirosinasi deputata alla formazione di melanina e, tramite i melanosomi, i glomeruli di melanina vengono trasferiti nei distretti epiteliali piùi superficiali colorando la pelle e facendo barriera contro l'insulto dei raggi solari; contemporaneamente a questi meccanismi di difesa i cheratinociti sempre sollecitati dagli UVB raddoppiano, sempre nelle 72 ore, lo strato corneo dell' epidermide creando assieme ai granuli di melanina una ulteriore barriera difensiva e di protezione alle cellule. Oltre ai raggi ultravioletti UVB troviamo anche i raggi UVA (315-400 nanometri, 1000 volte meno energici) che agiscono sul derma inducendo un'accelerazione, in presenza di strutture premelaniniche, del processo della melanogenesi completandone il processo di polimerizzazione: per questo motivo i raggi UVA sono detti a torto raggi abbronzanti per distinguerli dagli UVB detti eritematosi, in realtà gli UVA sono da considerarsi come coadiuvanti della pigmentazione mentre gli UVB come abbronzanti primari. In ultima analisi i raggi UVA sono più pericolosi degli UVB in quanto non danno alcun segnale della loro pericolosità e, quando ci si accorge del danno (allergie o invecchiamento precoce della pelle) il danno è ormai fatto. Come al solito, nell'ottica del naturale, cercheremo di dare qualche consiglio per permettere al lettore un'esposizione ai raggi solari più sicura possibile ed un'abbronzatura omogenea che lasci l'epidermide compatta, sana ed idratata. Come parecchi medici e dermatologi, anche noi consigliamo di prepararsi alla tintarella partendo con un certo anticipo, almeno un mese, aiutando l'organismo non solo con l'assunzione di integratori alimentari antiossidanti a base di oligoelementi come lo zinco ed il selenio e vitamine o proto-vitamine come il betacarotene e le vitamine A, C, ed E, ma anche privilegiando un'alimentazione ricca di pesce (salmone, tonno, sardine, aringa, trota di mare, ippoglosso e sgombro ricchi di acidi grassi in Omega3) almeno due-tre volte la settimana.

L'alimentazione opportuna

Si raccomanda particolarmente la cottura del pesce che deve essere a vapore, mediante marinatura con il limone e/o l'aceto oppure con l' immersione del pesce in acqua bollente ma a fuoco spento: se troppo aggressiva, la cottura può rendere tossici gli acidi grassi del pesce denaturando il famoso Omega3. Giornalmente sulla tavola, inoltre non possono mancare i frutti di mare, i molluschi e le carni rosse particolarmente ricche di zinco, accompagnate da verdure (carote, pomodori, zucca. broccoli, cavoli e spinaci ricchi di carotenoidi); inoltre è utile mangiare tutti i giorni, sempre per il loro contenuto in carotenoidi. almeno tre-quattro frutti di stagione (pesca, albicocca, susina, melone e cocomero, oltre a mango e papaia se si ha voglia di esotico). Per cuocere (sempre a fuoco moderato) usare olio extra vergine d'oliva e olio d'arachide: oltre a questi oli per condire si possono usare sempre crudi (la cottura denatura gli acidi grassi) gli oli di colza, noci, soia. I formaggi possono essere mangiati con parsimonia mentre bisogna evitare gli zuccheri semplici. Altro consiglio da dare prima dell'esposizione al sole è quello di definire la foto-tipo appartenenza in quanto solo conoscendo le caratteristiche della propria pelle è possibile scegliere, consigliati dal medico, dal dermatologo o dal farmacista, con una certa sicurezza, il prodotto che meglio si addice alla propria tipologia cutanea.

I fototipi

Indicativamente i foto-tipi con pelle molto chiara dovranno utilizzare, per tutto il tempo dell'esposizione, prodotti ad altissima protezione (ad esempio 15) mentre i foto-tipi di carnagione scura possono usare fattori di protezione meno alti e solo per i primi giorni di esposizione. L'uso dei filtri solari non evita l'eritema ma ci consente un' esposizione maggiore (ad esempio se ci possiamo esporre al sole per sette minuti prima della comparsa dell'eritema un filtro con protezione tre ci permetterà di stare al sole per 21 minuti prima che compaia l'eritema).

Attenzione ai farmaci

Altro invito da fare è quello di verificare i farmaci che si stanno assumendo, sia a livello topico che sistemico, contemporaneamente alla esposizione al sole in quanto spesso questi influenzano e possono provocare anche disturbi e danni seri (nella tabella che segue evidenzierò i farmaci da tenere sotto stretto controllo). Le reazioni provocate da farmaci possono essere di due tipi: foto-sensibilizzazione cutanea con eritemi, macchie, esantemi e pruriti, provocati dal contatto e influenzati anche dalla quantità del farmaco, di solito scompaiono con l'eliminazione del farmaco stesso e nel giro di poco tempo, altra possibilità più grave è la reazione allergica con possibilità di shock anafilattico: in effetti l'organismo (il sistema immunitario) riconosce la sostanza come non propria e reagisce in modo anche molto violento. In questi casi oltre a sospendere i bagni di sole occorrerà rivolgersi prontamente al medico, al farmacista o alle strutture sanitarie, per evitare ulteriori danni più gravi. Forse però il consiglio più utile da dare, prima ancora di parlare di protezione e prodotti da usare, è di come prendere il sole:

il decalogo

1- esporsi al sole in modo graduale, non più di qualche minuto, almeno per i primi giorni
2- proteggere occhi, viso e collo indossando un cappello con visiera
3- evitare di prendere il sole fra le dieci del mattino e le sedici del pomeriggio: i raggi incidenti UV in queste ore sono particolarmente forti
4- se costretti a prolungate esposizioni proteggere il corpo con indumenti
5- portare occhiali schermati per proteggere gli occhi dai raggi ultravioletti
6- proteggere la cute con prodotti schermanti nei primi giorni se di pelle scura o normale, sempre, invece se si ha la pelle delicata
7- fare attenzione ai riverberi dell’acqua, della neve e della sabbia, i raggi riflessi UV mantengono la loro energia
8- usare le stesse precauzioni anche a cielo coperto: le nuvole non arrestano né schermano i raggi UV e l'eritema è sempre possibile
9- evitare il sole in gravidanza, potrebbe provocare macchie alla pelle (Cloasma gravidico)
10- non esporre al sole, senza protezione, i bambini al di sotto del terzo anno di età.

E... se ci siamo scottati..

Dopo i consigli appena elencati, per una corretta preparazione ed esposizione al sole, vediamo come comportarci se non li abbiamo seguiti o seguiti male e comunque ci siamo scottati.
Se ci si e scottati, è comparso l'eritema accompagnato da vescicole piene di liquido:
a) Evitare assolutamente, in questo caso, l' esposizione al sole, preparare ed applicare immediatamente compresse con semplice acqua fredda. Successivamente, se la scottatura è estesa e di una certa gravità, dietro consiglio medico e/o del farmacista applicare creme emollienti ed idratanti preferibilmente a composizione naturale.
b) Non rompere assolutamente le vescicole prodotte: se si dovessero rompere spontaneamente tenere pulita la parte con lavaggi di acqua e sapone (preferibilmente neutro) e proteggere l'epidermide sempre con prodotti a base naturale (es. fitostimoline o garze grasse).
c) Integrare la perdita di liquidi bevendo molto.
d) Se proprio necessario è possibile fare uso di qualche antidolorifico.
e) Chiamare il medico o rivolgersi alle strutture sanitarie nel caso di febbre oltre i 39° C e nel caso incui il dolore dovesse persistere oltre.

Attenzione:
- Le radiazioni solari sono costituite da onde elettromagnetiche
- La capacità delle varie radiazioni di penetrazione nella cute è direttamente proporzionale alla loro lunghezza d'onda
- Penetrano più in profondità gli infrarossi, seguiti dai raggi visibili, dagli UV-A e dagli UV-B
- L'intensità di irradiazione dipende dalla latitudine, dal clima, dall'ora del giorno
- Le radiazioni inducono nella cute alterazioni cellulari e tissutali
- L'abbronzatura è il sistema principale con cui l'organismo esercita la fotoprotezione (melanogenesi)
- La melanogenesi non è uguale per tutti
- Ognuno ha un proprio fototipo, espresso dalla intensità dell'eritema solare e dalla capacita di pigmentazione
- Più intensa è la capacità abbronzante, maggiore è la difesa naturale nei confronti dell'esposizione solare
- Le difese naturali (strato corneo e pigmentazione) non sono sufficienti a proteggerci dalla eccessiva esposizione al sole
- L'eccessiva esposizione al sole, protratta per anni, induce precoce e intenso invecchiamento cutaneo e può condurre alla comparsa di lesioni pretumorali e tumorali della pelle
- Usare sempre filtri solari

Come abbiamo precedentemente detto i raggi UVA penetrano nel derma profondo e stimolano la perossidazione della melanina (abbronzatura) ma producono radicali liberi che danneggiano le fibre di collagene e le membrane cellulari della cute. Verificato ciò va da sè che un buon prodotto abbronzante deve avere certe peculiarità selettive: quella di fermare i raggi UVB e lasciar passare i raggi UVA impedendo la liberazione dei radicali liberi, riducendo e/o contrastando, in questo modo, i possibili danni. Per far ciò è necessario che i prodotti solari contengano componenti quali l'istidina, stimolatore dell'acido urocanico selettivo per gli UVB presente naturalmente nel sudore, la S.O.D., enzima che trasforma i radicali liberi in acqua ossigenata e successivamente in acqua, ed anche la tirosina che, quale precursore della melanina ed attivatore della tirosinasi, ottimizza e migliora l'abbronzatura. Specialmente dopo l'esposizione al sole, la sera trattare la pelle con una buona crema idratante e lenitiva.
Riassumendo le sostanze che dovrebbero essere presenti in un buon prodotto solare sono:
- istidina, entra nella sintesi dell'acido urocanico, riduce la formazione dei radicali liberi formando composti chelanti con i metalli.
- Cisteina amminoacido componente della cheratina dalle capacita disintossicanti - Zinco e rame, metalli che entrano nelle reazioni enzimatiche per la formazione della melanina, attivatori melaninici.
- Tirosina precursore della melanina, entra a far parte della tirosinasi,
- Vitamina A, stabilizzante delle membrane cellulari.
- VitaminaC, antiossidante che riattiva la vitamina E.
- Vitamina E, stabilizza le membrane cellulari, evita e/o riduce la formazione di radicali liberi.
- SOD, trasforma i radicali liberi in acqua ossigenata e successivamente, attraverso la catalasi, in acqua.
- Metionina, attiva il metabolismo del selenio, quindi svolge funzioni anti-ossidanti.
- Filtro selettivo raggi UVB.
- Acido jaluronico N M F, urea, ed inoltre mono-acidi liberi come la glucosamina, importanti molecole filmogene atte a conservare l'idratazione cutanea rallentando la traspirazione.
- Acido glicolico, nella concentrazione dell' 1 % stimola indirettamente la produzione di cheratinociti.
- Fosfolipide fosfatidiletanolamina, altro componente importante, che ripristina le membrane cellulari eventualmente alterate dai raggi UV.

Gli agenti fotosensibilizzanti possono macchiare la pelle....

- fenotiazine e sostanze correlate si trovano in psicofarmaci, tranquillanti, antistaminici topici, inseticidi
- sulfamidici e sostanze correlate in chemioterapici e diuretici
- Acido Nalidixico in antisettici urinari
- Amiodarone in antiaritmici
- Tetracicline in antibiotici
- Furocumarine in puva, cosmetici e piante (es bergamotto)
- Catrame in industria, terapia della psoriasi, terapia dell’eczema
- Coloranti (es. cosina e blu di metilene) in chemioterapici e cosmetici
- Porfirine in sostanze metaboliche
- Estrogeni in anticoncezionali
- Ciclamati in dolcificanti artificiali
-Alogeno-salicilanilidi e sostanze correlate in antisettici topici, antibiotici, deodoranti
- Triacetil-difenol-anilidi in lassativi
- Esteri dell’acido p-aminobenzoico e benzofenoni in filtri solari

Pia NOVI farmacista

pubblicazione del 2000