Qualunque sia il tipo di reazione, allergica o da contatto irritante, la maggior parte dei pazienti colpiti è di sesso femminile (per ovvi motivi).
Responsabili di queste forme di dermatite sono i profumi e l'acqua di colonia, i cosmetici per le palpebre, i rossetti ed i dentifrici.
Palpebre
Le manifestazioni della dermatite da contatto irritante delle palpebre sono in genere modeste e transitorie, con eritema roseo e desquamazione furfurea, in altri casi esse sono più evidenti con intenso edema ed eritema rosso o bruno porpora.
Il quadro clinico delle forme allergiche, in genere più pronunciato rispetto al precedente, è caratterizzato frequentemente da edema cospicuo ed eritema, mentre piuttosto rara è la componente vascolare.
Spesso le lesioni si estendono alla cute peripalpebrale.
Capelli
L'incidenza di dermatiti da contatto dovute a preparati per capelli appare invece molto bassa, nonostante il loro larghissimo impiego.
Occasionali agenti sensibilizzanti nei cosmetici per capelli, recentemente segnalati, sono i surfattanti ed il ben noto agente antiforfora zinco piritione.
Profumi
L'allergia da contatto rimane la più comune reazione ai profumi; occasionalmente si possono osservare fotodermatite, orticaria da contatto, dermatite da contatto irritante e depigmentazione.
I Profumi sono largamente usati non solo nei cosmetici, ma anche in dentifrici, ammorbidenti di tessuti, tamponi sanitari.
Le ragioni dell'alta incidenza di allergie alle essenze profumate sono legate al loro larghissimo uso ed al fatto che esse si trovano anche in agenti terapeutici impiegati su cute eczematizzata; la sensibilizzazione è favorita per esempio, anche dall'applicazione di un deodorante profumato su di una ascella depilata di recente ed irritata (la cute danneggiata lascia passare le sostanze allergeniche).
Possono contengono profumi anche quei prodotti etichettati "non profumati", allo scopo di mascherare l'odore di rancido, per esempio, di un sapone o l'odore delle sostanze chimiche di base.
Vi sono oltre 5000 essenze profumate oggi in uso. Un profumo può contenere da 10 a 300 componenti; si può quindi capire come la identificazione degli specifici allergeni in causa possa essere talora piuttosto difficoltosa.
Fra i vari componenti del fragrance-mix, la cinnamaldeide e l'alcool cinnamico, allergeni molto comuni, sono usati in bevande (Cola), vermouths, bitters, chewing gums, colluttori, saponi, dentifrici e pannolini.
L'idrossicitronella si trova anche in antisettici ed insetticidi.
L' Oak moss assoluto di derivazione dai licheni degli alberi e contenente atranorina, è comunemente presente nelle lozioni da barba.
Il sintetico Musk ambrette si trova come fissativo in profumi, saponi, detergenti, creme, lozioni e dentifrici; può indurre allergia da contatto e fotosensibilizzazione.
L' alta suscettibilità della zona palpebrale ad irritanti ed allergeni può essere legata al suo spessore (0,55 mm. rispetto ai 2 mm della cute del visa) o allo strofinamento con le mani e le dita, spesso esposte a varie sostanze.
Disturbi soggettivi molto ricorrenti sono il bruciore o una sensazione puntoria degli occhi e delle palpebre, senza segni obiettivi di irritazione.
Questi sintomi, usualmente transitori, sono legati soprattutto alla evaporazione di componenti volatili dei cosmetici (isoparaffine , alcool) e alla presenza negli stessi di irritanti potenziali, quali glicole propilenico ed emulsionanti.
La congiuntivite può essere provocata da irritanti fisici (particelle di mascara, polvere di ombretti), irritanti chimici (solventi ed emulsionanti) ed allergeni potenziali (preservanti ed essenze profumate).
Fra i preservanti dei cosmetici per occhi, i più comuni sono i parabens, frequentemente combinati con gli antimicrobici (fenil-mercurioacetato, imidazolidinil urea, quaternium 15)
Una migliore prevenzione dell'allergia ai profumi deriverebbe dalla conoscenza della lista dei singoli componenti; poiché ciò oggi non è possibile, si può rivelare utile il test d'uso con i cosmetici o i profumi e con il patch test effettuato dall'allergologo.
E.R. Rossi
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