La loro incidenza globale, considerando i disturbi consolidati e quelli episodici, è difficile da quantificare e quasi sicuramente può essere approssimata per difetto intorno al 30% negli uomini in età sessualmente attiva.
Le disfunzioni erettili, sino all'impotenza vera e propria, possono essere causate da plurime problematiche, sia di natura psicologica (inibizioni sessuali, fobie, situazioni conflittuali relazionali, stress di surmenage psico-fisico, ansia da prestazione) sia organiche.
Tra queste ultime un ruolo determinante è sostenuto dalle disfunzioni neurovascolari dei corpi cavernosi penieni; in diversi casi si tratta di problemi psico-organici. Spesse volte infatti le conflittualità psicologiche amplificano in senso negativo le problematiche organiche già presenti.
La disfunzione erettile colpisce non solo l'uomo, attraverso la mancanza di una valida erezione peniena, bensì la coppia, cioè anche la partner in egual misura portando ad una situazione di frustrazione che può sfociare alla rottura vera e propria, prima della vita sessuale di coppia, poi della vita coniugale.
Troppe volte nella coppia si tende a glissare il problema sessuale, a metterlo magari da parte a lungo, mossi da una specie di paura nel ricercarne invece razionalmente le cause.
Il medico specialista nella diagnostica, cioè nella ricerca di queste cause al fine di porvi rimedio con terapie specifiche e personalizzate è l'Andrologo; le terapie possono essere farmacologiche, riabilitative e correttive sui fattori di rischio vascolare ad es. psicosessuologiche, in qualche caso chirurgiche.
A. La figura schematizza la situazione del tessuto erettile del corpo cavernoso in situazione di flaccidità: per lo stato di contrazione delle cellule muscolari lisce le lacune dei corpi cavernosi sono piccole, e il calibro delle arterie cavernose ed elicine é ridotto. Il sangue che arriva defluisce quindi facilmente attraverso il sistema delle vene emissarie e circonflesse.
B. La figura schematizza il meccanismo dell' erezione: in seguito al rilasciamento delle cellule muscolari lisce le lacune dei corpi cavernosi, come anche le arterie cavernose ed elicine, si dilatano e quindi si ha un maggiore afflusso di sangue, che riempe le lacune cavernose le cui pareti vanno a comprimere le venule sottostanti l'albuginea contro l' albugina stessa. Dato che l'albuginea é spessa e non estensibile, si ha lo schiacciamento delle vene emissarie e il sangue, ostacolato nel suo deflusso, rimane come intrappolato all'interno dei corpi cavernosi. Questo meccanismo (maggiore afflusso di sangue più schiacciamento venoso) determina l'erezione.
Il 25-30% degli uomini è affetto da problematiche erettive: nel 60% circa degli uomini sopra i 60aa le cause organiche sono di gran lunga le più frequenti.
Le cause psicologiche di disfunzioni erettile o meglio di impotenza vera e propria agiscono all'improvviso, in situazioni di stress e di tensione attraverso un'enfatizzazione dell'ansia da prestazione. Si crea così una condizione ormonale particolare definita di "ipertono adrenergico", caratterizzata cioè da un abnorme produzione di adrenalina e conseguente vasospasmo, cioè restringimento delle arterie del pene ed impossibilità quindi di raggiungere una valida rigidità peniena anche in presenza di stimolo erotico adeguato.
L'impotenza secondaria a causa organica ha invece abitualmente un decorso graduale e perciò subdolo. Le cause organiche sono prevalentemente neuro-vascolari; consistono cioè o in patologie caratterizzate da ritardo di comparsa dell'impulso nervoso oppure in condizioni di angiosclerosi, cioè irrigidimento delle pareti arteriose o stenosi, cioè restringimento vero e proprio dei vasi con conseguente insufficiente apporto di sangue al pene.
Queste condizioni di patologia neurovascolare ovviamente possono coesistere e frequentemente sono associate a malattie sistemiche come diabete, ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia, al tabagismo cronico. (fumo-sigaretta)
Alcune volte possono essere i farmaci, con svariati meccanismi d'azione, a provocare la disfunzione erettile che diviene così un effetto collaterale del loro uso (ad es. farmaci antiipertensivi come i beta-bloccanti, seppur a volte insostituibili, diuretici, cimetidina usata comunemente fino a qualche anno fa per la terapia dell'ulcera peptica, vari antidepressivi, etc.)
E' quindi fondamentale rivolgersi allo specialista Andrologo che procederà ad un' accurata anamnesi (cioè farà precise domande sulla storia clinica del paziente) per verificare ad esempio la presenza di fattori di rischio vascolare e valutare se possano coesistere problematiche di tipo psicologico o psicosessuologico, individuale o di coppia.
Seguirà una visita accurata sulle condizioni generali dell'individuo e particolareggiata sull' apparato uro-genitale (pene, testicoli, prostata, etc.). Verranno valutati esami ematochimici di routine ed esami ormonali specifici, quando necessari, che già possono far luce sulle cause della disfunzione. L'Andrologo prescriverà eventuali test mirati, eseguiti da un'equipe di collaboratori specialisti in altri settori (Angiochirurgo, Neurologo, Psicosessuologo, etc.) per valutare ad esempio la vascolarizzazione e l'innervazione del pene (Eco-color-Power DoppIer penieno dinamico con stimolazione farmacologica, elettromiografia dei corpi cavernosi con studio dei potenziali evocati, eventuale valutazione di sospette disfunzioni venose, caratterizzate da deficit di mantenimento dell'erezione, con Cavernosometria Dinamica etc.).
In funzione della diagnosi nasce l' indicazione terapeutica psicologia e/o medica mirata: es. VIAGRA o farmaci di nuova introduzione come l' APOMORFINA CLORIDRATO, AUTOINIEZIONI di PROSTAGLANDINE o COCKTAIL PARMACOLOGICO personalizzato, più eventuale correzione dietologica in caso di concomitante presenza di dislipidemia (aumento del colesterolo o dei trigliceridi) o iperglicemia; può essere associata l' OSSIGENO-OZONOTERAPIA ai fini riabilitativi vascolari. Eventuali deficit o squilibri ormonali (testosterone basso, aumento della prolattina) saranno corretti farmacologicamente.
Tutto ciò se il problema è prevalentemente psicologico o secondario a patologie organiche neurovascolari od ormonali di lieve o media entità e va a costituire la cosiddetta "terapia MULTIPOINTS", mirata cioè ad agire su più fronti.
In presenza invece di patologie più gravi come ad esempio stenosi marcate (restringimenti) delle arterie cavernose con severo ipoafflusso di sangue o disfunzioni venose significative (documentate strumentalmente o radiologicamente) l' indicazione terapeutica può essere di tipo chirurgico (ad es. legature venose selettive, impianti protesici penieni).
Riccardo Vaccari
Specialista in andrologia, urologia
Specialista in chirurgia+Milano
Tel 02/55011039
www.centromedicovaccari.com
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pubblicazione del 2001
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