Di fronte a queste cifre ci si chiede perché alle soglie del 2000 in epoca di trapianti di organo, di ricercatissime tecniche diagnostiche, la scienza medica sia ancora impotente nei confronti di questa malattia che, come si usa dire, «passa in sette giorni con l'aspirina, in una settimana senza».
Quali sono le cause di questa infiammazione della mucosa nasale, clinicamente definita «Rinite»?
Bisogna distinguere innanzi tutto il raffreddore comune, ad andamento acuto, dal raffreddore perenne. su base allergica, ad andamento cronico, con periodiche riacutizzazioni.
La rinite comune, è di origine virale ed il Virus in causa è nell'80% dei casi Rhinovirus.
Ha decorso benigno e per lo più risoluzione spontanea, ma in alcuni casi e specialmente nei bambini, può presentarsi in forma più severa, con compromissione delle vie aeree inferiori o sintomatologia digestiva. Nella letteratura risulta che circa il 50% delle riniti acute infantili complica in bronchiti, otiti, sinusiti.
La rinite allergica è invece un particolare stato patologico della mucosa nasale caratterizzato da sintomi cronici, ostruzione nasale, crisi di starnuti, prurito naso-palatale e continuo flusso di muco fluido.
È causato da sostanze comunissime in natura, definite «allergeni» (pollini, muffe, polveri, capelli umani, peli di animali, piume, in" setti ecc.) che venuti a contatto con la mucosa nasale di individui predisposti, scatenano una serie di reazioni cellulari aventi come conseguenza la fuoriuscita dalle cellule di una sostanza in esse contenuta, l'Istamina, responsabile della sintomatologia.
Le terapie comunemente usate (vasocostrittori, antistaminici, antibiotici, cortisonici, antinfiammatori possono dare sollievo solo temporaneamente ma raramente risolvono il problema.
È dalle ricerche del prof. A. Lwoff, israeliano, Nobel per la medicina nel 1985, che è nata recentemente la possibilità di sconfiggere il raffreddore, virale o allergico che sia.
Lo Scienziato osservò, nel corso di ricerche presso l'Istituto Pasteur a Parigi, che i virus in genere sono molto sensibili ai cambiamenti di temperatura, esistendo per il loro sviluppo tre fasce termiche: ottimale-infraottimale-sovraottimale.
A temperatura superiore a quella ottimale, il materiale genetico del virus viene distrutto e di conseguenza ne è bloccato lo sviluppo.
È stato dimostrato che la temperatura nasale dell'uomo varia tra 33° e 36,6° e che questa è anche la fascia termica ottimale per lo sviluppo del Rhinovirus che incontra invece le prime difficoltà vitali al di sopra dei 36°.
Si intuisce quindi come il virus del raffreddore trovi nella cavità nasale dell'uomo un suo «Habitat» e come possa permanervi e moltiplicarsi fino a che le difese naturali dell'organismo non hanno il sopravvento ponendo fine, dopo giorni e giorni, alla sintomatologia.
Sulla scia di queste cognizioni il prof. Lwoff ha messo a punto un geniale quanto semplice metodo di cura che si basa unicamente sul «riscaldamento» della mucosa nasale con aria umida e calda a 43° (Ipertermia) elettronicamente mantenuta a temperatura costante, inalata dal paziente per mezzo di un apparecchio molto simile a quelli usati per l'aerosol. Due terminali di materiale plastico, posti al di fuori del naso, a 2 cm circa dalle narici, emettono particelle di acqua distillata calda di 4-5 μ di diametro. Portando la mucosa nasale del paziente ad una temperatura superiore ai 40° e bloccando così lo sviluppo virale.
Tre applicazioni di 30 minuti ciascuna, distribuite nel corso di una sola giornata, sono sufficienti a risolvere il 73% dei raffreddori virali. Nelle riniti allergiche, dopo un giorno o al massimo due di trattamento, si ottiene regressione della sintomatologia (ostruzione nasale, prurito, lacrimazione, secrezione) nel 75% dei casi con beneficio che perdura per mesi. (pare che ciò sia dovuto al fatto che il calore impedisce la liberazione di istamina da parte delle cellule).
Il trattamento con ipertermia non presenta controindicazioni e può essere usato sia in età infantile che in età senile. Le applicazioni vengono effettuate per tre volte nel corso di una giornata, durano mezz'ora ciascuna e sono indolori.
Il fatto poi che non esista alcun impiego di farmaci è estremamente importante in quanto rende questa terapia accessibile anche a pazienti cardiopatici, asmatici, e a tutti coloro che presentano deficit immunologici gravi: situazioni nelle quali il raffreddore rappresenta un vero e proprio nemico da combattere.
Gabriella Benedetti
Otorinolaringoiatra
Consulente C.M. C.
Per ulteriori informazioni tel. 010/580301.
Pubblicazione Aprile 1986
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